Padre Italo Laracca, vita e opere
Un angelo del bene al lavoro a Velletri per la grande famiglia Somasca
Raccontare chi è stato e cosa ha fatto Padre Italo Laracca, chierico regolare somasco, è difficile, impossibile poi farlo in poche righe. Di seguito proviamo a ordinare una piccola cronologia della sua vita con le tappe più importanti, il resto è – senza ombra di dubbio – storia.
Storia di due città. Una, Velletri, che lo ha visto protagonista nei momenti più bui del secolo scorso e simbolo di una rinascita fatta prima di tutto di solidarietà. L’altra, Minturno, dove era nato e da dove era partito insieme al fratello Luigi (anche lui chierico regolare somasco) per poi ritornare sempre senza mai dimenticare né essere dimenticato. Storia di un diario di guerra e di uno spettacolo, quel “Tra le rovine di Velletri” stampato in sette edizioni e divenuto spettacolo teatrale grazie al genio di Gian Maria Volonté. Storia di una regola, come quella dell’obbedienza, che è insita nell’ordine dei Padri Somaschi, da sempre dediti all’accoglienza e all’istruzione dei più piccoli secondo gli insegnamenti di San Girolamo Miani e il suo motto “Onus meum leve” (il mio peso è lieve). Storia, infine, di centinaia di cristiani e cittadini, molti anche “non credenti” a dir loro, che hanno trovato in “Padre Curato” una guida, un amico, un confessore, un censore quando serviva, un padre, un lavoratore instancabile, ma soprattutto e senza vergogna un “prete”, magari di campagna ma mai in cerca di facili scappatoie per seguire e insegnare a seguire Cristo.
Italo Mario Laracca nasce a Minturno, ora in provincia di Latina, da Giovanni Laracca e Francesca Zambarelli il 22 luglio del 1904. Molto giovane entra come seminarista nella congregazione dei Padri Somaschi, così come il fratello Luigi, seguendo l’esempio dello zio Padre Luigi Zambarelli. Si laurea in Diritto Canonico il 19 luglio del 1935 e il 2 ottobre dello stesso anno succede a Padre Francesco Salvatore come parroco della parrocchia di San Martino a Velletri, che guiderà quasi ininterrottamente fino al 1982 e dove poi è vissuto fino alla sua morte. Dal 1943 al 1945 la sua opera missionaria e caritatevole si svolge nella città di Velletri mentre questa veniva distrutta dai bombardamenti alleati, che preparavano l’avanzata delle forze di terra da Anzio verso Roma. In questo periodo Padre Laracca scrive quotidianamente un diario di guerra appuntando eventi, nomi, piccoli fatti e anche esperienze dirette oltre alle preghiere. Nel 1946 diventa Rettore degli Orfani a Santa Maria in Acquiro in Roma, viene poi nominato Procuratore Generale dell’Ordine e a ottobre Superiore della Casa Generalizia Somasca a Roma.
Nel 1949 è decorato con la Medaglia di Bronzo al Valore Militare per quanto fatto in aiuto della popolazione durante la guerra, esperienza dalla quale trasse la raccolta di scritti per la pubblicazione – nel 1964 – del volume “Tra le rovine di Velletri” giunto ad oggi alla sua settima edizione. La produzione letteraria di Padre Laracca non si esaurisce qui, nel 1966 dà alle stampe un libretto contenente le poesie dello zio Padre Luigi Zambarelli e nel 1967 la monografia “La chiesa di San Martino e i PP. Somaschi a Velletri dalle origini al 1967“.
Nel 1975 è insignito della Croce pro Ecclesia et Pontifice e, dal Presidente della Repubblica Giovanni Leone, dei titoli di Commendatore e Grande Ufficiale della Repubblica. Nello stesso anno pubblica la seconda edizione di “Tra le rovine di Velletri” mentre la terza è del 1978. Il 13 marzo del 1982, come detto, lascia per raggiunti limiti di età la guida della parrocchia di San Martino dove continua a vivere e dove riceve, il 22 gennaio 1993 (data simbolica per la città ricorrendo il 50esimo anniversario dell’inizio dei bombardamenti alleati) dal sindaco Patrizio Saraceni la Cittadinanza Onoraria Veliterna.
Nel 1994 il suo volume “Tra le rovine di Velletri” esce in quarta edizione e viene realizzato lo spettacolo ideato e diretto da Gian Maria Volontè nella suggestiva cornice della scalinata del Palazzo Comunale.
Alle tre del mattino del 14 febbraio 1997 Padre Italo Mario Laracca si spegne all’ospedale di Velletri lasciando sgomenta l’intera città, che gli tributerà l’ultimo saluto nella cattedrale di San Clemente e poi con un corteo funebre che la attraversa per tutta la lunghezza del cento storico.
Il ricordo di “Padre Curato” rimane vivo a Velletri grazie ai meriti e all’esempio tracciato nel cuore di molti, come simboleggiano le inaugurazioni di un bassorilievo bronzeo nella Sala delle Lapidi del Palazzo Comunale (1998) e il busto marmoreo, realizzato dall’Associazione a lui dedicata, posto davanti alla Cappella funeraria dei Padri Somaschi al cimitero civico (2002).