L’associazione “Padre Italo Laracca” tra passato e futuro

“Padre Curato” se ne andò, a 93 anni, il 14 febbraio 1997

Il mese di febbraio è da sempre, per l’associazione “Padre Italo Laracca” un momento di riflessione, confronto e bilanci. L’appuntamento, da quando è nato il sodalizio, è per il 14 febbraio – o la domenica più vicina a quella data – per ricordare la scomparsa del “padre Curato” che tutti a Velletri conoscono con una Santa Messa. In quel giorno, nel 1997, lo storico parroco di San Martino, dei Chierici Regolari Somaschi, salutò per l’ultima volta la città che lo aveva visto prima giovane sacerdote, poi angelo del bene durante e subito dopo la Seconda Guerra Mondiale, e infine longevo parroco e punto di riferimento per migliaia di cittadini, dalla campagna al centro, dalla politica di ogni colore all’associazionismo.

Il 2023 doveva essere l’anno del ritorno agli appuntamenti consueti per l’associazione, nata più di venti anni fa, dopo la sospensione dovuta alla pandemia. In realtà alcune vicissitudini hanno fatto sì che forse per la prima volta non si sia celebrata pubblicamente la ricorrenza della morte di padre Laracca, sebbene tutti gli amici e soci riuniti nel sodalizio (ma non solo quelli) avranno sicuramente trovato il modo di rivolgere un pensiero privato a “padre Curato”.

“In realtà l’associazione ha ancora diversi progetti da realizzare, – ci ha raccontato l’attuale presidente, il giornalista Fabio Ciarla – sia in campo digitale con alcune idee relative alle videointerviste inserite in un documentario già diffuso per il ventennale della scomparsa di padre Laracca, sia in campo editoriale con la possibilità di riportare in libreria un volume a noi molto caro, tuttavia gli impegni quotidiani e le difficoltà generali si fanno sentire. Voglio innanzitutto fare gli auguri di pronta guarigione al presidente onorario Giorgio Maggiore, alle prese con un “pit-stop” speriamo breve, e poi ringraziare tutti i consiglieri che con me si sono dati tanto da fare in questi anni. C’è bisogno di forze fresche, speriamo ne arrivino da quelle schiere di veliterni che con padre Italo sono cresciuti e si sono formati, la città ha bisogno di rivedere attivo quello spirito di ricostruzione e fraternità che l’ha resa grande nel passato”.

Negli oltre venti anni di attività l’associazione “Padre Italo Laracca” si è spesa per diverse iniziative, dagli incontri con professionisti della salute alla pubblicazione di libri originali o riedizioni di volumi storici, a cominciare ovviamente dal libro “Tra le rovine di Velletri” – il diario di padre Italo Laracca – fino ad arrivare all’ultimo impegno per riportare sugli scaffali “Velletri. Storia di una città ferrigna e piantagrane” del grande concittadino Marcello Di Falco. Il tutto mantenendo sempre attivo l’animo solidale appreso fin dall’infanzia in quel di San Martino, con aiuti diretti e indiretti a famiglie e associazioni impegnate a sostenere le persone in difficoltà. Un lavoro spesso sostenuto da altri amici di “padre Curato”, come avvenuto per il pregevole lavoro della scuola primaria di Casale, dell’Istituto Comprensivo Velletri Nord, realizzato in particolare grazie agli sforzi delle insegnanti Antonietta Lucchetti, Barbara Casentini, Bruna Casolari e Iolanda Rolli. Proprio da questa bellissima attività didattica ed educativa è partita, grazie alla dottoressa Lucchetti in particolare, la richiesta poi concretizzatasi nel 2020 dell’inserimento di padre Italo Laracca tra i Giusti dell’Umanità, nella sezione del giardino virtuale, a cura di “Gariwo, la foresta dei Giusti”, l’associazione che si batte da anni per ricordare e celebrare le storie di vita di persone più o meno famose, capaci di incarnare con il loro esempio l’esaltazione dell’aiuto agli altri. Una storia da ripercorrere quella di “padre Curato”, senza lasciare che la polvere si posi su un esempio così straordinario, un invito per tutti quelli che vogliono partecipare alla vita cittadina.

L’associazione “Padre Italo Laracca” saluta Luigi Bartelli

In ricordo dell’amico ed ex consigliere oltre che grande studioso della storia locale

Dolore misto a gratitudine nell’Associazione “Padre Italo Laracca” per la scomparsa del socio ed ex consigliere Luigi Bartelli, scomparso a 92 anni lo scorso venerdì 10 febbraio. Solo poche parole per ricordare il valore umano e professionale del caro “Gigi”, salutato da una commossa e numerosa folla ai funerali di sabato 11 febbraio nella chiesa di San Martino.

Luigi Bartelli era stato prima una garanzia nell’arte della panificazione – trasmessa poi a figlie e generi e tuttora attiva ne “L’Antico Forno” di Corso della Repubblica 218 – e poi, appena possibile, aveva dato seguito alla sua grande passione per la storia e le tradizioni di Velletri e non solo. Ricercatore, autore, editore di libri e calendari – sempre insieme all’amico Bruno Pallotti – che fanno parte della biblioteca “minima” di ogni appassionato della storia cittadina. Ultima fatica la ristampa anastatica del calendario storico del 1974. Ancora più facile parlare del suo valore umano, rimasto vedovo giovanissimo della sua amata Deadia, aveva cresciuto le sue tre figlie Antonietta, Elisabetta e Luciana con un impegno ammirevole ed esemplare. Il tutto, appunto, portando avanti un’attività commerciale faticosa che ha cresciuto generazioni di veliterni, a cominciare dagli studenti di via Luigi Novelli, che “da Gigi” andavano a prendere la pizza “con il sale a brecciolino” per la merenda quotidiana.

Nell’associazione “Padre Italo Laracca” aveva fatto tanto, anche come consigliere, e poi con le sue proposte, alcune delle quali supportate per la pubblicazione, sempre molto interessanti. Per questo il dolore e la mancanza nel sodalizio fondato ormai più di 20 anni fa sono fortissimi, di certo si farà di tutto per non dimenticarne la memoria.

La foto, di qualche anno fa, ritrae Bruno Pallotti, padre Franco Moscone (in quel momento preposito generale dei Chierici Regolari di Somasca e oggi Arcivescovo di Manfredonia-Vieste-San Giovanni Rotondo, Luigi Bartelli e il presidente onorario dell’associazione “Padre Italo Laracca” Giorgio Maggiore.

Padre Italo Laracca celebrato a Milano dall’Associazione per il Giardino dei Giusti “Gariwo”

Dopo il rinvio a causa della chiusura per la pandemia è arrivato il momento tanto atteso dall’Associazione che porta il suo nome e dalla stessa città di Velletri

Sono undici i nuovi “Giusti” inseriti nel Giardino virtuale istituito da “Gariwo, la foresta dei Giusti”, l’associazione che si batte da anni per ricordare e celebrare le storie di vita di persone più o meno famose, capaci di incarnare con il loro esempio l’esaltazione dell’aiuto agli altri. Tra questi nuovi iscritti per il 2020 c’è anche padre Italo Laracca, chierico regolare somasco, conosciuto a Velletri come “padre Curato” vista i tanti decenni che lo hanno visto in carica come parroco a San Martino. Cittadino onorario, medaglia di bronzo al valor militare, “angelo del bene” come descritto dai tanti che durante e dopo la seconda guerra mondiale hanno avuto modo di apprezzare le sue doti umane e religiose, padre Italo Laracca si guadagna così un posto di prim’ordine nel consesso dei “Giusti” di tutto il mondo.

La cerimonia ufficiale di inserimento si è tenuta lo scorso 7 ottobre a Milano, presso il Monte Stella che ospita anche il giardino “fisico” con gli alberi piantati a ricordo dei Giusti scelti ogni anno in funzione del tema di approfondimento selezionato da Gariwo. La cerimonia in realtà era stata prevista per marzo scorso, in concomitanza della Giornata dei Giusti dell’umanità che è diventata celebrazione ufficiale dell’Unione Europea, ma è stata posticipata a causa della pandemia.

Lo scorso 7 ottobre la cerimonia è stata aperta dai saluti e dai discorsi di Gabriele Nissim, presidente di Gariwo, di Lamberto Bertolè, presidente del Consiglio comunale di Milano e presidente del Comitato dei Garanti dell’Associazione Giardino dei Giusti di Milano (composta dal Comune di Milano, Gariwo e Ucei) e di Giorgio Mortara, vicepresidente Ucei. I Giusti onorati nell’occasione sono secondo Bertolè “figure che non solo hanno fatto del bene, salvando delle vite e mettendo a rischio sé stessi, ma sono diventate esempi di rettitudine, coraggio e umanità per tutti noi. Ricordarle e tenerne viva la memoria è un dovere”.

Eccoli dunque gli undici nuovi Giusti inseriti nell’estensione multimediale del Giardino fisico, consultabile al link https://it.gariwo.net/giardini/giardino-virtuale, oltre a padre Italo Laracca sono stati ricordati Francesco Quaianni, Emily Bayer, Carlo Bianchi, padre Andrey Sheptytskyy, la famiglia De Regibus, Leonilde Simonazzi, Reinhold Chrystman, Carlo Tagliabue, Nella Molinari e Luigi Cortile. Oltre a loro è stato ricordato anche Franco Basaglia, lo psichiatra che introdusse in Italia una nuova terapia per i disturbi mentali, fondata sul rispetto dei pazienti, e pose le basi della legge 180, detta poi “Legge Basaglia”, di riforma dell’assistenza psichiatrica con la chiusura dei manicomi. La cerimonia, per esigenze di sicurezza, ha previsto la sola consegna delle pergamene – ritirata per padre Laracca da Fabio Ciarla, presidente dell’Associazione che porta il suo nome – senza discorsi di ringraziamento.

“Per me è stato soprattutto un onore essere a Milano e ricevere la pergamena che testimonia, una volta di più, come padre Italo possa e debba sempre essere riconosciuto come esempio di Giustizia – ha commentato Fabio Ciarla -. Ho in qualche modo sentito però anche il peso di essere lì da solo, purtroppo le regole dell’emergenza sanitaria prevedevano un numero limitatissimo di presenze, a rappresentare in realtà decine di altre persone. Anzi a dire il vero forse rappresentavo una intera città e le generazioni che l’hanno abitata, perché credo che questo riconoscimento sia da interpretare anche come un fiore in memoria delle tante sofferenze di Velletri durante e dopo la guerra. Speriamo presto di poter festeggiare pubblicamente in città questo importante momento di ricordo – ha concluso Fabio Ciarla – ma soprattutto voglio ringraziare ancora chi ha generato l’idea di questo percorso, ovvero le insegnanti della scuola primaria di Casale, dell’Istituto Comprensivo Velletri Nord, in particolare Antonietta Lucchetti, Barbara Casentini, Bruna Casolari e Iolanda Rolli”.